L’aria si è fermata ad osservare una bimba che parlava agli alberi e giocava con le ragnatele ricamate dalla brina.
E mentre intrecciava ghirlande di margherite, per mucche placide, accarezzava la superficie del pianeta.
Sui prati fioriti inseguiva farfalle, quello che sentiva dentro era più grande di quello che sentiva fuori.
L’aria si è fermata sul profilo del melo ad osservare questo misterioso Amore per la terra e per le Stelle.

Quella bimba a pedi nudi ha attraversato il sentiero delle ombre, ciò che è stato è stato, tutto questo è servito a lasciare un’impronta sull’Anima.

LA STORIA

Un tempo facevo le mucche con i pali delle quattro zampe ben piantati a terra, poi le riempivo col fieno partendo dalla pancia. Solide, piene, ben ancorate, spostarle era un’impresa praticamente impossibile.
Una serie di eventi mi aveva costretto a fare una giovenca su una piattaforma di pallet, per un’amministrazione che non mi permetteva di fissarla al terreno.
Ricordo che non potevo pensare a quel lavoro senza farmi assalire dallo sconforto.
Tre mesi dopo ricevetti una richiesta da Valcucine, volevano una mucca da fotografare e io non ne avevo. Fu così che mi tornò in mente il povero bovino sui pallet, che stazionava da tre mesi sotto la pioggia battente di un autunno piovoso.
Il recupero e il trasporto della bestia non fu facile, anche perché continuava a piovere , e lei grondava. Mi raccontarono che la misero ad asciugare in un luogo caldo e dopo una settimana la posizionarono sul set.
Ma quando andarono a fotografarla si accorsero, tra lo stupore generale, che le era nata magicamente l’erba sulla schiena.
Come un dono inaspettato, incurante del luogo, il fieno riprendeva il suo ciclo e tornava a nuova Vita.