L’ASINO
L’ASINO
LA STORIA
L’asino, nei tempi in cui fu preso dall’uomo per tenergli compagnia, aveva le orecchie corte più del cavallo e gli occhi dolci come ha tuttora. Ma era piuttosto tonto, sbadato, indeciso e poco concentrato nelle azioni. Di questo non c’era da stupirsi, in fondo si trattava di un asino.
Un contadino che aveva comperato un asinello ancora cucciolo, cercava di istruirlo un pochino, o quantomeno, di addestrarlo, ma otteneva pochi risultati.
Ad esempio cercò d’insegnargli a far girare la ruota che tirava su l’acqua del pozzo, accompagnandolo amorevolmente per la cavezza. Ma non appena lo lasciò solo l’asino iniziava a girare in senso contrario e l’acqua non veniva su.
Una mattina che doveva assentarsi per due giorni, il contadino legò l’asinello sotto la tettoia, gli mise accanto una bracciata di fieno, un secchio d’acqua e partì. Quando tornò si accorse che l’animale non aveva toccato ne cibo né cibo né acqua. Stava là, tremolante ed indebolito da fame e sete, pur avendo di che mangiare e bere. E sarebbe morto se il contadino non gli avesse porto il secchio per bere e poi dato il foraggio.
Il motivo? L’asinello non sapeva decidere se prima doveva mangiare o bere. Se ne stava a testa bassa, meditando, incapace di fare una scelta Questo è l’asino: un ingenuo, un indeciso, un confuso. Ma il contadino gli voleva bene e lo portava da sé a spasso perché era un animale affettuoso e gentile. Doveva sempre dirgli tutto, spiegargli dove si nascondevano i pericoli, insegnarli dove si nascondevano i pericoli, insegnarli a evitare i nidi di calabrone, i fili d’acciaio delle teleferiche nei quali immancabilmente si pelava il naso e quant’altro poteva fargli male.
Ma, nonostante tutto, un giorno che camminava assieme al suo padrone sul bordo di un precipizio, l’asinello incauto scivolo di sotto. Stava per sparire nella voragine quando all’ultimo istante il contadino lo afferrò per le orecchie e lo tenne su. Poi si mise a chiamare il vicino che venisse con una corda. Ma il vicino non sentiva e il tempo passa. Il contadino, uomo alto e forte, si piazzò bene con le gambe larghe e s’apprestò a resistere, tenendo il suo ciuchino sospeso per le orecchie.
Ogni tanto chiamava il vicino. Man mano che trascorreva il tempo, le orecchie dell’asinello si facevano sempre più lunghe. Anche se giovane pesava, e le orecchie s’allungavano. Dopo un’ ora arrivò il vicino che finalmente aveva udito i richiami.
Con un cappio di corda i due salvarono l’asinello. Lo tirarono sul prato e quando lo guardarono si misero a ridere a più non posso. Aveva le orecchie allungate di mezzo metro.
Da quel giorno il Signore fece nascere gli asini con le orecchie lunghe affinché qualcuno li tirasse fuori dai pericoli all’ultimo istante.
I bambini che studiano poco, che non imparano, che fanno gli sciocchini, che sono distratti, vengono chiamati asini. Ma a quel buono e dolce animale il Signore riservò un posto che tutti invidiano.
Lo volle assieme al bue nella capanna di Betlemme, per scaldare col suo fiato il Bambin Gesù nella notte che venne sulla Terra per salvarci.
tratto da “Storie del bosco antico” di Mauro Corona
- Misure: 1,50m lunghezza x 1,30m altezza x 40cm larghezza
- Peso: a partire da 24 Kg Circa.
- Materiali: Fieno, Corda, Legno, Viti.
- Prezzo di base: su Richiesta.
Gli Asinelli sono replicabili in ogni misura e in ogni posizione.
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